Dove va la Chiesa? È questa la domanda a cui Enzo Bianchi dà risposta in questo libro. Di certo non una domanda facile o che permetta vie d'uscita semplici o repliche di comodo. Bianchi intraprende un percorso attraverso tematiche e parole chiave che durante le pagine ritornano più volte, si intrecciano e vengono contemplate da diverse prospettive, come in un volo dall'alto che permette di ricostruire una mappa reale e completa del territorio sorvolato. Le parole di Bianchi sono il frutto della meditazione di una vita e affrontano temi come la conversione al Vangelo, le urgenze per la Chiesa di oggi, il primato della Parola e l'ascolto, la fraternità, la lotta alla mondanità, il discernimento, la sinodalità e il futuro della Chiesa, la crisi delle vocazioni e la crisi della fede e - tra le domande fondamentali - quale speranza la Chiesa può offrire agli uomini e alle donne di oggi. Un testo denso, chiaro e profetico allo stesso tempo, scritto nella consapevolezza che - per usare le parole di papa Francesco - essere Chiesa significa "vivere insieme, mescolarci, incontrarci, prenderci in braccio, appoggiarci, partecipare a questa marea un po' caotica che può trasformarsi in una vera esperienza di fraternità, in una carovana solidale, in un santo pellegrinaggio".
Nella nostra esistenza la morte resta l'evento ineluttabile per eccellenza, anche se oggi si vive come se si fosse immortali. La morte viene rubata all'uomo, come se fosse qualcosa di osceno, e la nostra vita rischia di non avere più un confronto con il momento della propria finitudine. Il libro è una forte - e insieme consolante - reazione alle ideologie dell'edonismo che confina l'esperienza della morte nello spazio degli emarginati o della incoscienza.
Un lavoro di traduzione, scelta e interpretazione e una sperimentazione nel canto liturgico durati anni hanno condotto a una nuova traduzione dei Salmi e di ottanta Cantici biblici (50 dell'AT e 40 del NT) in uso presso il Monastero di Bose. Il ricco antifonario prevede una scelta di versetti biblici da usare come antifone e come approfondimento del significato cristologico del testo: si tratta dei passi più significativi delle varie versioni antiche del Salterio - quella greca dei LXX, la Syriaca, il Targum, la Vulgata - e delle citazioni, allusioni e riferimenti contenuti nel Nuovo Testamento. Un apparato unico sia per il canto corale che per la lectio divina del Salterio.
La preghiera, proprio perché accompagna il cristiano per tutta la vita, dall'infanzia alla morte, cambia forma, anzi implica dei mutamenti a seconda delle età. Ma ciò che è determinante è che non venga mai meno, che non ci si stanchi di pregare, che si preghi sempre e in ogni situazione. Può darsi che il Signore ci faccia la grazia di diventare vecchi e di arrivare a un'intensità spirituale in cui sembra di non pregare più ma che le nostre persone stesse siano diventate preghiera, come avvenne a san Francesco d'Assisi. In ogni caso, che si sia piccoli o anziani, dotti o semplici, per pregare basta semplicemente dire a Dio: «Abba! Papà caro!». E al Figlio: «Gesù Signore, vieni!». Basta questo per dire che lo Spirito prega in noi e che in noi per grazia c'è l'arte della preghiera.
La Scrittura è la testimonianza dell’incontro che Dio fa con l’umanità; Gesù Cristo è colui che narra come Dio incontra gli uomini. La qualità degli incontri decide della qualità della nostra vita. Il corso propone il commento di alcuni episodi evangelici, al cui cuore vi è la realtà di un incontro di cui è soggetto Gesù stesso: si tratta di incontri con uomini o donne, con persone malate, persone colte nella quotidianità dell’esistenza, con persone in situazioni o momenti esistenziali particolarmente drammatici. Attraverso questi racconti noi possiamo entrare nella dinamica spirituale e antropologica dell’incontro.
Contenuto del cd
1. Introduzione: l’umanità di Gesù
2. Gesù incontra i malati: Mc 1,40-45
3. Gesù incontra chi è cieco: Mc 8,22-26; Mc 10,46-52
4. Gesù incontra un uomo ricco: Mc 10,17-30
5. Ricchezza e povertà. Gesù incontra Zaccheo, un pubblicano: Lc 19,1-10
6. Gesù incontra i due malfattori crocifissi con lui: Lc 23,32-43
7. L’incontro con Gesù Risorto: Lc 24,13-35
8. La misericordia di Dio narrata da Gesù: Gv 8,1-11
Grandi saggisti, teologi e pensatori del nostro tempo si ritrovano insieme per riflettere sulla capacità che hanno l’uomo e la donna di sbagliare, ponendosi la domanda se sanno anche accettare i loro sbagli.
L’umano è fatto anche di errori, erranza… In quanto pensante, ogni persona è fondamentalmente “errante”, costantemente alla ricerca di senso da attribuire a ciò che lo circonda e in balia dell’errore. Sollevare l’errore e l’errare dal loro senso negativo significa offrire a ciascuno un sollievo e un conforto, soprattutto nel tempo complesso e incerto nel quale viviamo.
Syn-odos, “cammino fatto insieme”, è molto vicina al termine concilium, da cum-calere, “chiamare insieme” …
La fraternità ecclesiale fonda e richiede la sinodalità, perché i fratelli sono tali se vivono, operano, sentono e camminano insieme e se tra loro tengono viva la relazione attraverso la reciprocità; ciascuno con la grazia e il ministero suo proprio, ma tutti impegnati a riconoscere e a vivere la logica della koinonía nell’unico corpo di Cristo.
Pubblichiamo qui la conferenza tenuta nella cattedrale di Trani il 17 maggio 2013 in occasione del sinodo diocesano.
La coscienza è il frutto di una vita intera, testimone della grandezza della nostra libertà, ma anche dei tranelli in cui lo spirito umano può cadere. Un volume della serie Setteminuti per lo spirito, agili libretti pensati per coniugare il nostro bisogno di spiritualità con i tempi della vita moderna.
Una riflessione attenta,
donata a tutti coloro che hanno a cuore
il ministero del presbitero
Oggi,
che non si fa più affidamento sulla funzione,
ma sulla persona,
l’autorevolezza del presbitero
è ancora più necessaria
ed è legata alla sua statura umana e spirituale.
Davanti a Dio e agli uomini
niente può sostituire
una vita personale autentica!
È contenuta in questo libretto la meditazione “Auspici e orientamenti di vita”, tenuta ai vescovi e ai presbiteri durante il sinodo delle cinque diocesi del Piemonte meridionale il 25 marzo 1998. Con alcune modifiche la stessa riflessione è stata riproposta, su invito del cardinale Dionigi Tettamanzi, ai presbiteri della diocesi di Genova il 14 febbraio 2002; infine, rivista e accresciuta, è stata rivolta ai vescovi e ai presbiteri della Toscana riuniti ad Arezzo il 30 maggio 2002.
Enzo Bianchi (1943), fondatore e priore della Comunità monastica di Bose, è autore di numerosi testi sulla spiritualità cristiana e sulla grande tradizione della chiesa. Direttore della rivista biblica “Parola, Spirito e Vita”, collabora a diversi quotidiani nazionali. Presso le nostre edizioni ha pubblicato, tra l’altro, Adamo, dove sei?, Non siamo migliori e Dare senso al tempo. Tra i suoi titoli più recenti ricordiamo I cristiani nella società (Rizzoli 2003) e Le parole della spiritualità (Rizzoli 1999), giunto alla quarta edizione e tradotto in numerose lingue. Per Einaudi ha inoltre curato le raccolte Il libro delle preghiere, Poesie di Dio, Regole monastiche d'occidente e Regole monastiche femminili.
L’incontro con l’umanità sofferente ha rappresentato per Gesù un magistero dell’umano e una rivelazione del divino, un luogo di apprendimento del vivere e del credere. Dal modo in cui Gesù incontrava le persone sofferenti e malate possiamo trarre delle lezione valide per ogni uomo: la capacità non solo di lasciarsi avvicinare, ma anche di avvicinarsi a chi soffre; la predisposizione all’ascolto, precedente la stessa attività taumaturgica di Gesù, che permette di discernere in ogni malato e sofferente una persona, e non solo un caso clinico; un’autentica com-passione, che sappia prendere su di sé la sofferenza altrui sino a sentirla nella propria carne, anziché tenere a distanza il malati.
Incontro tenuto da fr. Enzo Bianchi a Bose il 12 maggio 2019
Le riflessioni che proponiamo in queste pagine vogliono aiutarci a pregare, approfondire e meditare gli incontri di Gesù riportati dal Vangelo domenicale. Sono tanti i personaggi evangelici che possono testimoniarlo: incontrare Gesù è incontrare Dio; è incamminarsi su una via sicura che conduce a lui. Gesù è la via verso il Padre: ce lo ricorda un brano del Vangelo di Giovanni che ci sembra utile riportare di seguito.
Come seguire il Signore Gesù, come camminare «sulle sue tracce» (1Pt 2,21)? A questa domanda cerca di dare risposta Enzo Bianchi attraverso le sue profonde riflessioni qui raccolte. Esse vogliono accompagnare la meditazione dei vangeli domenicali, seguendo idealmente i passi del Signore.